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Micro Interactions UI

Se avete seguito gli ultimi trends del mondo grafico per le UI di questo periodo, probabilmente vi siete imbattuti nel crescendo popolare delle micro interactions. Articoli su articoli parlano di questi artefatti per incrementare l’attenzione dell’utilizzatori ed acquisire nuovi utenti per la vostra app.

Ma perchè tutto questo trambusto?

Perchè le micro interaction sono una sorta di innesco – dopo un’azione dell’utente – che riceve un feedback visivo o sonoro per far capire all’utilizzatore che l’interfaccia sta interagendo con lui nel modo opportuno (faccio l’esempio di quando inserite in alcune app la password errata e gli asterischi tremano tra loro).

E’ opportuno quindi anche in fase di progettazione e prototipazione, inserire questi meccanismi per rendere l’app più performante. Infatti, sono parti fondamentali della User Experience, anche se non avete tempo di integrarle nei vostri mockup, dovete assolutamente tentare di inserirli nei vostri mock-up.

Un piccolo trucco può aiutarvi

Un trucco è quello di usare delle GIF animate, facilmente realizzabili anche in Photoshop. Per voi ho scovato questo bellissimo link  di Sanne de Vries, che vi regala una libreria di GIF già confezionate, che vi faranno risparmiare tempo.

Micro Animations  e UI animate in una libreria di GIF.

 

Spero che ora i vostri prototipi saranno più dinamici e più veloci da creare.

Per qualsiasi domanda e/o commento potete lasciare una nota alla mia email: info@ux360.it – Buona UX

 

 

Walter Fantauzzi

 

 

 

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Invision e la UX

Ad ogni ux designer il suo software di progettazione. I più famosi sono omniegraffle ed axure, programmi completi che permetto di creare design e interazioni per la prototipazione ad altra fedeltà. Padroneggiarli pero’ richiede esperienza e studio. Inoltre molti visual designer e user experience preferiscono photoshop, illustator o sketch per creare il visual per poi importare ogni singolo elemento nelle librerie del programma.

Invision

Ho provato personalmente invision e mi ha lasciato molto sorpreso in quanto le sue performance cambiano le regole del gioco. Lo UX progetta con ciò che preferisce utilizzando invision per creare interazione. Basta importare le varie “schermate” disegnate (magari in photoshop o sketch) per creare le pagine del nostro progetto. Attraverso una semplicissima interfaccia potremo creare transazioni, overlay, menu interattivi e tutto quello che occorre per realizzare un prototipo molto fedele a quello che sarà nella realtà. Possiamo tenere online i nostri progetti ed in maniera semplice ricevere feedback dal nostro team o dai clienti permettendoci, quindi, di gestire in un unico contenitore: commenti, preview ed eventuali notifiche di azioni da parte del team. Con il “live share” possiamo interagire con i nostri collaboratori in modo diretto. Vengono, di fatti, visualizzati i puntatori del mouse di ogni utente con relativo nome in modo che ognuno di essi portrà interagire con le funzionalità e l’interfaccia dell’applicazione online invision. Ogni modifica effettuata può essere spostata di stato; ad esempio se stiamo lavorando ad una schermata di login e necessitiamo dell’approvazione del cliente possiamo metterla “in progress” in modalità temporanea. Dopodichè una volta ricevuta l’approvazione possiamo spostarla in “approved” il tutto come un vero e proprio workflow.

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Invision mette quindi a disposizione fantastici strumenti per creare presentazioni da urlo che faranno felici i nostri clienti. Ci permette inoltre di definire e creare tutte le linee giuda relative al design, colori, tipografia etc. per rendere ogni progetto completo in tutte le sue parti. Fantastica è la possibilità di visionare i prototipi direttamente dai devices interessati per renderli ulteriormente fedeli al prodotto finale. Nel caso in cui si utilizzasse un dispositivo mobile per visionare il prototipo, “entreranno” in campo tutte le funzionalità touch (tap, doppio tap, swiper sinistro e destro, sopra e sotto etc.).

Resta per me il modo migliore per sottoporre al cliente un prototipo più o meno realistico.

 

Walter Fantauzzi